Il lungometraggio, esplicitamente ispirato a storie vere, è l’occasione per ripercorrere alcuni snodi della storia recente italiana, dagli anni di piombo, alla rivoluzione culturale che ha portato alla promulgazione della legge Basaglia, alla profondissima crisi umana degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari (OPG).

Il film mostra come Ezio/Ennio e le altre persone internate in OPG trovino una possibilità di comunicazione con lo psichiatra, che incarna la volontà di ricercare strade nuove, perché l’umanità, se autentica, può oltrepassare qualunque differenza, ogni confine e ogni distanza. Un progetto comune e duraturo di vita liberata diviene possibile soltanto quando si costruiscono progetti economico-sociali altri, caldi, inclusivi, generativi, che lottano le mafie e che scelgono come testate d’angolo le persone più escluse. E qui è accennato il riferimento alla paradigmatica esperienza messinese del Distretto Sociale Evoluto, riferimento che, soltanto intravisto con discrezione nelle scene finali, assume una dimensione esclusivamente filosofica.

Lucio e il nuovo mondo incontrato rappresentano quel grande potenziale di trasformazione che nasce quando le risorse umane, professionali, economiche di una comunità vengono utilizzate non per controllare, tenere rinchiusi ed esclusi gli altri, ma per aiutarli a vivere, lavorare ed abitare in un luogo scelto.

Nel lungometraggio s’intrecciano due percorsi: quello ricostruito da documenti d’archivio che evidenzia come paure, stigmi ed egoismi economici perpetuino forme vecchie e nuove di istituzioni totali e quello di fiction che narra come in Italia dalla fine degli anni ’70 non si è più smesso di cercare e sperimentare strade pienamente umane capaci di restituire diritti di cittadinanza alle persone deboli ed escluse. Il finale del docufilm mostra che queste strade, rispettose della dignità di ogni essere umano, non solo sono possibili, ma sono vere!

 

 

DIRECTION NOTESExpressly inspired by true stories, the feature represents the chance for revisiting some important passages of the contemporary Italian history starting from the Years of Lead, going through the cultural revolution that brought to the promulgation of the Basaglia Law, to the very deep fit of human  values concerned the Judicial Psychiatric Hospitals (OPG) in Italy.

The film shows how Ezio Rossi, known in the fiction as Ennio (played by Salvatore Arena), together with other former inmates of OPG, find a new chance of communication with the psychiatric Lucio (Davide Coco), who embodies the will of exploring uncharted ways as humanity value if authentic can go over any differences, any frontiers, any distances. A shared and durable project of liberating life become possible only in case of innovative, warm, inclusive, generative economical and social plans which fight against the mafias and make marginalised people their solid basis. Altough discreet, it is explicit here the reference to the paradigmatic experience of the Fondazione di Comunità of Messina and its Distretto Sociale Evoluto, regarded today as one of the more modern and innovative proof of local human growth in Europe.

Lucio and the regained life represent the big potential of transformation which take place when human, professional, economic resources of a community are utilized not to keep under control, locked up and excluded others but to help them living their lives, working, inhabiting a chosen place.

Two routes cross: one reconstructed by archival documents which points out how fears, stigma and economic selfishness perpetuate new and old forms of total institutions; the other, the fiction one which narrates that since the end of the ’70s in Italy there has been an unceasing work of experiencing and searching for new paths of humanity capable of returning citizenship rights to the weakest and the excluded. The ending of the film shows these respectful ways of the dignity of human being are possible but, above all, they are true!